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L’appello per la carovana internazionale in Colombia

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da www.recommon.org
Dal 6 al 18 ottobre si terrà una carovana di associazioni e organizzazioni internazionali in Colombia al fianco da movimenti e comunità locali che si battono contro la costruzione della diga di El Quimbo
, nella regione del Huila.

Un’opera in cui è coinvolta l’italiana Enel tramite la sua controllata spagnola Endesa e che, a causa della sua realizzazione, inonderà ottomila ettari di terreno, provocherà lo sfollamento di centinaia di contadini dai loro terreni e devierà per sempre il corso del Rio Magdalena, la più grande arteria d’acqua del paese.

La costruzione della diga de El Quimbo è doppiamente simbolica: per l’impatto ambientale in una zona fra le più fertili del paese e per la resistenza pacifica e costruttiva delle comunità locali, che da mesi difendono il territorio e la loro esistenza proponendo alternative rispettose dell’ecosistema.

Il 12 ottobre, giorno dell’anniversario della “scoperta” dell’America, è prevista in Colombia e in Italia una giornata di mobilitazione contro i nuovi colonialismi, a cui parteciperà anche Re:Common.

A seguire l’appello internazionale per la mobilitazione di ottobre.

La globalizzazione di stampo neoliberista ha determinato una concentrazione di ricchezze nelle mani di pochi. Oggi siamo in una nuova fase, quella del “capitalismo di stato”, nella quale i cittadini vengono spogliati delle risorse comuni a beneficio delle corporations multinazionali. Hanno ottenuto di poter imporre la privatizzazione del patrimonio pubblico, dei servizi local, persino di piante ed animali, producendo una crisi finanziaria, energética, climatica, alimetare e sistémica, in una parola, una crisi di civiltà.

Un processo che ormai avviene indistintamente in tutto il mondo, nel Nord come nel Sud, mostrando il volto più violento in Paesi dove le politiche economiche estrattiviste vengono più agevolmente camuffate sotto i concetto di sviluppo e progresso.

La costruzione di dighe, l’implementazione dei grandi progetti minerari, i megaprogetti infrastrutturali che garantiscono il comercio internazionale e l’accomulazione di capitalu, avanzano sulla pelle di milioni di comunità sfollate con la violenza dai loro territorio originari, minacciando in maniera irreversibile la loro forma di vita ed i loro antichi saperi.

Il tutto il mondo cittadini e comunità lottano per un cambiamento radicale del rapporto fra uomo e natura, fra esseri umani che coabitano spazi urbani e rurali, contro un sistema neocolonialista e corporativista, che non fa che rendere il divario fra ricchi e poveri sempre più profondo, favorendo diseguaglianze social.

E’ per questa ragione che abbiamo sentito l’esigenza di rafforzare i processi di articolazione e costruire nuove forme di coordinamento fra le azioni di resistenza a livello internazionale.

Convochiamo dunque la comunità nazionale ed internaqizonale nella mobilitazione del 12 ottobre, contro ogni forma di neocolonialismo, contro i grandi progetti minerari, che privatrizzaono le forme di produzione energética danno delle stesse popolazioni.

Convochiamo dall’8 all’11 ottobre nella città di Neiva, nella regione del Huila, Colombia, tutte e tutti all’incontro internazionale di riflessione comune e dialogosul neocolonialismo corporativo e la necessità di costruire un modelo energético alternativo, e rafforzare la mobilitazione in solidarietà con coloro che sono stati colpiti da violenza e sfollamenti forzati nella zona di costruzione della diga del Quimbo, a marchio dell’Italiana Enel, sul fiume Magdalena.

Un grido comune degli esclusi che verrà commemorato il 12 di ottobre, e sarà ascoltato dalla comunità internazionale, che insieme soffre e denuncia la distruzione dei suoi territorio.


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